::PiccolaStoriaSgrammaticata::

Era stanca dopo una lunga giornata di lavoro, non vedeva l'ora di tornare a casa e farsi una doccia calda. Una lunga doccia. Arriva in stazione e prende le scale mobili. Secondo l'orario il treno dovrebbe arrivare verso le tre e mezzo. Dal megafono una voce rompe il silenzio.

Come al solito il treno era in ritardo e le toccava aspettare. I minuti di ritardo si accumulavano uno di seguito l'altro, dai cinque minuti di ritardo erano diventati dieci, poi venti. Col passare del tempo il marciapiede della stazione si riempiva sempre più di pendolari e il nervosismo della ragazza saliva in maniera proporzionale alla folla che le si accumulava attorno.

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Finalmente il treno si degna ad arrivare. Entra a fatica, spintonandosi tra quelli che devono scendere, che fanno non poche polemiche per l'ingorgo di gente davanti alle porte del treno, e quelli che come lei devono entrare alla svelta prima che i posti a sedere si esauriscano. Dopo aver preso posto tira un sospiro di sollievo e cerca di riposarsi, nonostante l'assordante e fastidioso vociare delle persone che occupano la carrozza. Mancano oramai poche stazioni prima del capolinea e il treno, lungo la sua estenuante tratta, si è svuotato lasciando molti posti vuoti. Il vagone dove è la ragazza è completamente vuoto. Intanto la ragazza si è appisolata. Il convoglio entra in una galleria, la penultima prima del capolinea, quando all'improvviso si ferma bruscamente. Il sussulto del treno fa svegliare la ragazza di soprassalto, ma non le ci vuole molto per capire che è ferma in galleria, come se nella sua quotidianità da pendolare fosse una novità. Pensa che questa non ci voleva, visto che oggi è più stanca del solito e non vede l'ora di tornare a casa ad assaporare il suo morbido letto. Non può fare altro che starsene seduta con le gambe rannicchiate al busto e aspettare. Si addormenta vinta dalla stanchezza e dalla noia. Fa uno strano ma breve sogno, a tratti lucido, quasi reale: scorge la sagoma lontana di una persona, dalla statura un ragazzo. Le sorrideva mentre era in groppa a una strana creatura. Una cosa attira la sua attenzione; nella testa del ragazzo spuntano delle piccole corna.

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Non riesce a identificarne bene il volto. Poi viene svegliata dai sobbalzi del treno che si è deciso di mettersi in moto. Durante il tragitto la porta che divide le carrozza l'una dall'altra incomincia ad aprirsi e chiudersi in modo fremente, come se un sussegguirsi di persone stesse passando tutta in quel momento, facendola aprire e chiudere. All'inizio la ragazza non ci da peso ma quel movimento si fa perpetuo e le viene in mente che a questo punto della tratta il treno è sempre vuoto; si affaccia dalla poltroncina per vedere cosa poteva causare tutto quel trambusto: rimase sbigottita:

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un trio di piccoli mostriciattoli che suonano uno strano motivetto, una marcetta pareva. Il gruppetto è capitanato da quella che sembra una maschera di un demone con un piccolo corpicino che tiene tra le sue minuscole mani una bandiera con un cerchio rosso disegnato sopra. Il trio passa accanto alla ragazza senza battere ciglio, continuando il motivetto e la marcia.

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La ragazza li segue con lo sguardo fino a che non scompaiono dietro la porta. Li guarda come ipnotizzata, quasi affascinata da quello spettacolo insolito e altrettanto curioso perchè le pareva una cosa normale. Rimane con lo sguardo stupito da quello che ha appena visto. il treno si ferma. E' la sua fermata.